Marco Vitruvio Pollione - De Architectura
Il trattato di Vitruvio è la testimonianza letteraria più antica sull’Architettura. L’opera si colloca alla fine del I secolo a. C.: è infatti questo il periodo storico in cui si può inquadrare la figura di Vitruvio, di cui si hanno scarse notizie: fu ufficiale sovrintendente alle macchine da guerra di Giulio Cesare, architetto e ingegnere sotto Cesare Augusto, autore della basilica di Fano nelle Marche.
Il trattato è dedicato a Cesare Augusto, perché la stesura dell’opera avveniva negli anni in cui Augusto stesso mirava all’avvio di un rinnovamento generale dell’edilizia pubblica formandone un vero e proprio programma di governo. Infatti è come se Vitruvio volesse offrire una sistemazione globale della disciplina tale da costituire un valido riferimento per la progettazione architettonica.
Vitruvio nei suoi dieci libri discute dei vari argomenti della disciplina, definendo all’interno di ogni libro un numero variabile di capitoli. Ciascun libro è preceduto da una prefazione, ma si ritiene che tutte siano state scritte ad opera ultimata; i libri dal I al VII formano dichiaratamente la prima parte dell’opera.
Il trattato di Vitruvio è la testimonianza letteraria più antica sull’Architettura. L’opera si colloca alla fine del I secolo a. C.: è infatti questo il periodo storico in cui si può inquadrare la figura di Vitruvio, di cui si hanno scarse notizie: fu ufficiale sovrintendente alle macchine da guerra di Giulio Cesare, architetto e ingegnere sotto Cesare Augusto, autore della basilica di Fano nelle Marche.
Il trattato è dedicato a Cesare Augusto, perché la stesura dell’opera avveniva negli anni in cui Augusto stesso mirava all’avvio di un rinnovamento generale dell’edilizia pubblica formandone un vero e proprio programma di governo. Infatti è come se Vitruvio volesse offrire una sistemazione globale della disciplina tale da costituire un valido riferimento per la progettazione architettonica.
Vitruvio nei suoi dieci libri discute dei vari argomenti della disciplina, definendo all’interno di ogni libro un numero variabile di capitoli. Ciascun libro è preceduto da una prefazione, ma si ritiene che tutte siano state scritte ad opera ultimata; i libri dal I al VII formano dichiaratamente la prima parte dell’opera.